Tra Michelangelo e Caravaggio il sacro ed il profano in mostra a Forlì



"Maniera" e/o "Manierismo": indicano i fenomeni stilistici italiani ed europei nel periodo che segnarono il vertice classico raggiunto nel Rinascimento dalle opere di Michelangelo e Raffaello.
Nella Maniera confluirono le regole artistiche rinascimentali del disegno, riconosciuto come padre di tutte le arti.
Così la Bella Maniera: porre l'arte del disegno al servizio della bellezza artistica, per una assoluta perfezione espressiva che uso' una nuova licenza che implicasse la fantasia a fianco dell'elaborazione intellettuale.
Maniera: per superare l'imperante classicismo senza abbandonare il dato naturale per valorizzare l'ambito ideale della bellezza.
Maniera: indagine della natura che non imita ma esalta il dato estetico.
Arte originata dalla natura che supera la natura stessa.
Non imitare, ma interpretare l'anima dei grandi artisti precedenti.
Il significato di "classico" ebbe valore di sola espressione etimologica: liberare l'energia del moto, causa prima della vita.
Nella prestigiosa mostra di Forlì vengono esposte, in maniera compiuta e nel nuovo percorso espositivo che per la prima volta parte dalla restaurata chiesa di San Giacomo, il superbo percorso visivo racchiuso tra il tramonto dell'ultimo Rinascimento e l'alba dell'età Barocca.
Il periodo che svelò al mondo il "Giudizio Universale" di Michelangelo Buonarotti nella Sistina (1541) e la rivoluzione naturalistica del Merisi a Roma.
Da Michelangelo (Buonarotti) a Michelangelo (Merisi): la nascita dell'età artistica moderna.
In mostra i capolavori di Raffaello, Michelangelo Buonarotti, Rosso Fiorentino, Pontormo, Giorgio Vasari, Sebastiano del Piombo, Lorenzo Lotto, Correggio, Tiziano, El Greco, Annibale e Ludovico Carracci, Jacopo Barozzi, Guido Reni, Rubens, Federico Barocci, Caravaggio.