Rodin un grande scultore al tempo di Monet


L'impressionismo: pittura e scultura.
Rodin come Michelangelo: umanizza la grandezza eroica del linguaggio del maestro rinascimentale elevandolo al rango di simbolo.
L'opera artistica di Rodin vuole arrivare all'indicibile, all'anima, all'estrema bellezza. 
Il suo dettaglio è un sentimento atemporale perché Rodin ha ceduto al bisogno di creare.
Non c'è forma senza passione: che cos'è la passione se non permanenza nella traccia del tempo?
Così le sue sculture: sempre meno legate al concetto accademico di "finito" perché smaterializzate da singolare incidenza della luce che scolpisce il suo sogno.
Solo ora la superficie rivela il mito interiore per rafforzare l'essenziale.
Rodin non persegue l'armonia ma la verità nel perenne atto creativo: non impressione ma totalità dell'opera.
Essenza del dramma come energia sotterranea della scultura: è la comunicabilità che va oltre le parole, oltre il disegno, oltre, sempre.
Rodin creò sempre con le mani: dolore, inquietudine, angoscia, desiderio, voluttà, forza virile.
Una ricerca senza fine degli Stati d'animo ed emotivi per trovare ciò che è sfuggente nelle cose riposte nel luogo primordiale dell'uomo.
Scultura come atto creativo, sfida alla natura.
Arte come espressione di passioni.
Rodin come esempio di congiunzione tra l'uomo e il mondo ardente della bellezza senza fine.
Scultura come incarnazione della verità senza luogo e senza tempo.
Rodin in mostra a Treviso: lo spettatore potrà cogliere, nel percorso espositivo, tra disegni, sculture, gessi e rari oli, il suo linguaggio eterno.